domenica 3 ottobre 2010

IL PUNTO SUI MERCATI

Con il mese di Settembre è passato in archivio anche il terzo trimestre del 2010. Per quanto riguarda i listini azionari è stato un mese molto positivo, addirittura per quanto riguarda Wall Street è stato il miglior mese dal 1939 ad oggi. Ma se alcuni indici come quelli americani (+  3%) e il Dax (+ 4,5%) sono positivi dall'inizio dell'anno,  altri come il  nostro Ftse Mib sono ancora in negativo (-11,80%);  lo stesso dicasi  per  l'Eurostoxx  (- 7%)  e l'indice Nikkey  (- 11,20%).
 Per quanto riguarda i mercati obbligazionari, i rendimenti permangono a livelli molto bassi sia a livello di stati sovrani (con eccezione di Grecia e Irlanda) che su emissioni corporate e gli spread non giustificano i rischi assunti dall'investitore. Sul fronte cambi il dollaro ha raggiunto la soglia di 1,37 contro euro, mentre l'Oro è arrivato a 1320 (+20% da inizio anno).
In settimana con Monsanto e Alcoa verranno pubblicate le prime trimestrali americane che, insieme ai dati sull'occupazione influenzeranno decisamente i listini. Considerando i livelli raggiunti da alcuni mercati azionari e il fatto che il mese di Ottobre storicamente non è un mese positivo per l'azionario,  propendiamo per una correzione dei mercati con un aumento della volatilità.
Come muoversi dunque in tale contesto? I portafogli andranno gestiti in modo dinamico e flessibile per sfruttare al meglio i repentini movimenti dei mercati. Suggeriamo pertanto di abbandonare strumenti opachi come le gestioni patrimoniali, le polizze index e unit linked ed a questi livelli non ha senso nemmeno acquistare le obbligazioni bancarie sia senior che subordinate, in quanto i rendimenti offerti spesso sono inferiori alle emissioni governative.
Il suggerimento che diamo a tutti i lettori è quello di rivolgersi per la cura dei propri risparmi ad un vero consulente che, libero da conflitti d'interesse, possa consigliare strumenti efficienti e quotati su mercati ufficiali. In tal senso i nostri portafogli fanno ampio uso di ETF, sia per investire sui mercati azionari che su quelli obbligazionari e sui cambi. E' bene inoltre destinare una parte dei propri risparmi anche a ETC che permettono di investire sulle materie prime.
A tal fine, anche in considerazione della Settimana dell'investitore che si terrà dal 16 al 24 Ottobre, siamo a Vostra disposizione per una prima analisi gratuita dei vostri investimenti e per suggerire gli strumenti più adatti alle vostre esigenze finanziarie ed al vostro profilo di rischio.

Fabrizio Taccuso - Studio Andreoli & Taccuso - Mantova
fabrizio.taccuso@alice.it

lunedì 3 maggio 2010

CONSULENZA INDIPENDENTE E PROMOZIONE FINANZIARIA : NON CONFONDIAMOLE

Pubblico con molto piacere l'intervista che ho rilasciato agli organizzatori dell'ITF di Rimini, dove giovedi' 13 Maggio si terrà un'interessante tavola rotonda sulla Consulenza Indipendente.

A chi si rivolge innanzitutto il consulente finanziario indipendente?
Questa domanda è molto utile per capire la differenza tra il consulente finanziario indipendente ed altre figure come il promotore finanziario ed il private banker. Il consulente finanziario presta i propri servizi a privati, ma anche ad imprenditori e le loro aziende ed agli Enti Locali per supportarli in una serie di tematiche che vanno dalla gestione degli investimenti finanziari, al rapporto con le banche, alla copertura dei rischi, all’analisi dei mutui e dei finanziamenti ed all’assistenza nella gestione degli strumenti derivati. E’ del tutto evidente, quindi, che questa figura non può essere confusa con gli altri operatori presenti sul mercato, essendo l’area di operatività molto più ampia e complessa.

Quali sono allora i principali vantaggi per i risparmiatori che decidono di avvalersi di un consulente indipendente?
Innanzitutto il consulente finanziario indipendente è un libero professionista che, essendo remunerato esclusivamente a parcella, come il commercialista o l’avvocato, non ha conflitto d’interessi, non vende prodotti e consiglia ai propri clienti esclusivamente strumenti finanziari efficienti. La crisi economica e finanziaria scaturita dalla bolla tecnologica del 2000 prima, da quella immobiliare poi e dai vari crack e scandali quali Parmalat, Cirio, Argentina e Lehman Brothers, ha intaccato duramente la fiducia e la credibilità delle famiglie italiane nei confronti degli intermediari finanziari tradizionali come Banche, Poste, Assicurazioni e Società di Gestione del Risparmio. Pertanto, in questo periodo più che mai, è molto sentita da parte dei Risparmiatori l’esigenza di avere interlocutori seri e affidabili che si collochino dalla loro parte. L’assenza di conflitto d’interessi ci permette di consigliare ai nostri clienti solo ciò che è funzionale alle loro vere esigenze finanziarie, evitando categoricamente i prodotti inutilmente costosi e spesso dannosi venduti dalle Banche per fare il “budget”, quali le varie Polizze Index e Unit Linked, le obbligazioni strutturate, le gestioni patrimoniali e la maggior parte dei fondi comuni d’investimento, che bruciano ricchezza anno dopo anno. Il consulente finanziario indipendente può inoltre scegliere liberamente fra tutti gli strumenti e tutti gli intermediari presenti sul mercato, portando reali vantaggi e notevole risparmio di costi per i propri clienti. Un altro importantissimo vantaggio, anche in termini psicologici, consiste nel fatto che i nostri clienti possono mantenere i propri risparmi tranquillamente nella loro banca; il consulente finanziario indipendente, infatti, non acquisisce mai, né direttamente, né indirettamente le disponibilità finanziarie dei clienti; inoltre non ha deleghe operative, per cui ogni operazione deve essere autorizzata e sottoscritta dal cliente. Questo è un grosso vantaggio anche in termini di sicurezza.

Sempre più spesso si sente parlare di consulenza indipendente anche da parte di alcune reti bancarie, ci spiega la differenza?
Si tratta di un’abile mossa di marketing da parte di reti di promotori finanziari multibrand (vendono cioè prodotti di più società di gestione) che hanno copiato alcuni aspetti della consulenza indipendente, come ad esempio il pagamento di una parcella. In realtà i clienti in questo modo si trovano spesso a dover pagare inutilmente due volte, in quanto pagano la parcella più i costi dei prodotti loro venduti. Infatti alcuni tra questi operatori devono sottostare a dei budget di vendita e ricevono comunque una provvigione sui prodotti che offrono, per cui sono facilmente portati a vendere i prodotti sui cui hanno retrocessioni maggiori. Ribadisco il concetto che il vero consulente indipendente è colui la cui unica forma di retribuzione deriva dalla parcella pagata dai suoi clienti.

Come possono i risparmiatori avvicinarsi concretamente alla Consulenza Finanziaria indipendente?
Visitando il sito internet www.veroconsulente.it , i risparmiatori possono trovare il consulente finanziario indipendente a loro più vicino e contattarlo telefonicamente o via mail. In questo periodo stiamo organizzando in tutta Italia una serie di eventi tra cui Seminari, Convegni e Corsi e lo Studio Andreoli & Taccuso di Mantova è a disposizione per un primo check up gratuito, attraverso il quale evidenziamo la cosiddetta “parcella occulta”, ossia la somma di tutti i costi dei prodotti finanziari/assicurativi venduti dalla propria banca, dal promotore o dall’assicuratore. Se non sono funzionali alle esigenze ed agli obbiettivi dei risparmiatori consigliamo di venderli e sostituirli con strumenti più efficienti ed efficaci, raggiungendo il duplice effetto di risparmiare sulle commissioni e nel contempo di migliorare le performance.

Fabrizio Taccuso - Studio Andreoli & Taccuso – Mantova
fabrizio.taccuso@alice.it

lunedì 22 marzo 2010

IL DECALOGO DELL'INVESTITORE CONSAPEVOLE


Nel momento in cui ci si trova a dover investire i propri capitali è bene, prima di tutto, tener conto di alcuni suggerimenti che aiutano a vivere con meno ansia il rapporto con i propri investimenti e ad evitare scelte sbagliate.
1)  Avere le idee chiare su cosa ottenere dai propri soldi:
protezione dall’inflazione per i capitali che si prevede di utilizzare nei prossimi 1-3 anni, oppure da rischi di tipo personale (infortunio, invalidità, morte) e patrimoniale (Rc, abitazione);                                                            investimento per i risparmi che non servono nei prossimi 3-5 anni;  previdenza  per le somme che dovranno andare ad integrare la pensione futura.                                     
 2) Non investire mai in un unico strumento finanziario. La fase più importante è la cosiddetta Asset Allocation, ovvero la ripartizione del proprio patrimonio tra classi di attività reali (immobili, terreni ecc.) e finanziarie, individuando tra quest’ultime la quota da riservare all’investimento monetario/obbligazionario e quella invece da destinare all’investimento azionario, a valute o commodities. Gli studi condotti sui Fondi Pensione americani hanno dimostrato che nel lungo periodo il 91% della performance deriva da una corretta asset allocation, mentre solo il 9% restante deriva dalla corretta entrata ed uscita dai mercati  (market timing) e dell’attività di selezione dei titoli (stock picking).                                   
3) Capire bene la propria propensione al rischio (variabile nel tempo), la conoscenza che si ha dei vari strumenti finanziari, il proprio orizzonte temporale e gli obiettivi d’investimento.
4) Non esistono metodi infallibili per guadagnare sempre e comunque in ogni situazione di mercatoPer poter ottenere buone performance nel tempo, occorre un buon metodo, disciplina e la capacità di non lasciarsi coinvolgere troppo emotivamente dagli avvenimenti che ciclicamente condizionano i mercati finanziari. 
5) Valutare attentamente ogni proposta di investimento. Spessissimo capita che il consulente della banca, piuttosto che il promotore finanziario propongano i classici prodotti da budget.  Con il pretesto che vi dicono che sono “in esaurimento” o che devono essere sottoscritti entro una certa data, spesso vi consegnano la documentazione ed i prospetti informativi che elencano le caratteristiche dei prodotti, solo dopo che avete già firmato . Prendetevi sempre il tempo che serve per leggere tutto con calma, prima di firmare.
6) Non investire in strumenti non quotati.  Molto spesso le banche o la posta consigliano strumenti non quotati su Mercati Ufficiali regolamentati. Questo crea problemi di liquidabilità dell’investimento in caso si smobilizzo anticipato prima della scadenza, oltre al fatto che questi strumenti sono inefficienti, perché inutilmente costosi e poco trasparenti (è il caso delle gestioni patrimoniali, delle unit linked, delle obbligazioni strutturate).
7) Per la protezione del capitale utilizzare titoli di stato nazionali e sovranazionali a breve termine, conti di deposito ad alta remunerazione (vedi banche online) ed Etf, i cui costi di gestione sono bassissimi. Evitare del tutto i fondi monetari, i cui costi di gestione, attualmente, superano il rendimento atteso.
8) Per gli investimenti utilizzare: per la parte obbligazionaria titoli di stato, di enti sovranazionali, titoli di società con alto rating creditizio ed Etf; anche in questo caso evitare fondi comuni obbligazionari. Per la parte azionaria Etf o fondi comuni che abbiano mostrato di dare, con costanza, nel tempo  un vero valore aggiunto. Ovviamente il mix tra azioni ed obbligazioni per ogni investitore varia in base a diversi parametri, quali età, esperienza, propensione al rischio, obiettivi.
9) Per accantonare risparmi.  Evitare del tutto le cosiddette polizze vita che sono inutilmente costose, a causa dei caricamenti sui premi versati, e poco trasparenti. Meglio investire in obbligazioni ed Etf. Molto interessante è anche la formula dell’investimento rateizzato attraverso i piani di accumulo (PAC) in fondi comuni azionari o meglio ancora in Etf (accessibili attraverso le banche on line).
10) Se non siete investitori fai da te ed avete l’esigenza di una consulenza,  sappiate che il consulente della banca o il promotore finanziario sono dei venditori di prodotti finanziari e sono in conflitto d’interesse. Oggi esiste la figura del consulente finanziario indipendente che, lavorando esclusivamente a parcella, consiglia investimenti su misura, adatti alle vere esigenze dei risparmiatori, con notevole risparmio di costi.

Fabrizio Taccuso - Studio Andreoli & Taccuso - Mantova
fabrizio.taccuso@alice.it

venerdì 22 gennaio 2010

PESANTI CALI DELLE BORSE! STA CAMBIANDO IL VENTO?



Come avevamo accennato nei commenti precedenti, i nodi cominciano a venire al pettine. I principali indicatori di analisi tecnica nei giorni scorsi avevano segnalato divergenze ribassiste ed il calo sui principali listini azionari si è puntualmente manifestato. Nelle ultime due sedute il Dow Jones ha perso il 3,15%, il Dax il 3,88% ed Il Ftse Mib il 3,53%. Dall'inizio dell'anno il bilancio è ora diventato negativo . Il nostro principale indice ormai da tempo sottoperforma rispetto agli altri listini, che, viceversa, nei giorni scorsi avevano fatto segnare nuovi massimi relativi. Già da qualche giorno abbiamo suggerito ai nostri clienti di ridurre la parte azionaria dei portafogli a favore della liquidità.Il trend per il momento si mantiene ancora rialzista, ma attenzione a proteggere le posizioni con gli opportuni stop oppure attraverso l'utilizzo di altri strumenti di copertura quali opzioni o etf short.  Sul fronte cambi abbiamo colto tutto il movimento di recupero del dollaro contro euro attraverso l'utilizzo di Etf.  Stiamo ora monitorando attentamente alcuni Etc che investono in materie prime. In queste fasi in cui la volatilità sta aumentando risulta fondamentale e quasi imprescindibile l'utilizzo di strumenti flessibili e dinamici, che ovviamente le banche si guardano bene dal consigliarvi, in quanto poco remunerativi, per loro! Lo Studio Andreoli & Taccuso è a Vostra disposizione per suggerirVi gli strumenti più adeguati alle Vostre esigenze finanziarie e per affrontare al meglio queste nervose fasi di mercato. E' bene sempre ricordare che in tutte le situazione di mercato, se adeguatamente supportati e consigliati, è possibile ottenere discrete performance. Ma bisogna avere gli strumenti giusti!

Fabrizio Taccuso - Studio Andreoli & Taccuso - Mantova
fabrizio.taccuso@alice.it

domenica 10 gennaio 2010

ATTENZIONE AI VOSTRI INVESTIMENTI DEL 2010......


Il buon andamento dei mercati finanziari a fine 2009 ed in questi primi giorni del 2010, non deve di certo farci pensare di essere fuori dal tunnel della crisi, come qualcuno vorrebbe farci credere.
Sono sempre di più le aziende che hanno problemi, aumenta il numero di disoccupati, stanno aumentando i prezzi dei generi alimentari, della benzina, delle autostrade, delle materie prime; di conseguenza sta diminuendo sempre di più il potere di acquisto degli stipendi e dei risparmi messi faticosamente da parte.
Come muoversi sui mercati in questo contesto?
In banca la remunerazione del vostro conto corrente è zero, anzi le spese di tenuta conto producono competenze passive; se dovete investire lo sportellista di turno vi propone fondi monetari od obbligazionari se vabene, altrimenti vi "consiglia", si fa per dire, le obbligazioni della banca, a tasso fisso, pagandoVi interessi irrisori e bloccando i Vostri capitali per anni, oppure vi propone una "bella" polizza assicurativa a sei anni....
Attenzione, l'aumento dei prezzi provocherà inflazione, tutta la liquidità immessa sui mercati prima o poi dovrà essere ritirata ed i tassi cresceranno!
Il tutto mentre i vostri risparmi saranno immobilizzati con rendimenti ridicoli!
I costi occulti che la Vostra Banca applica su fondi e gestioni monetarie ed obbligazionarie saranno, nel 2010, probabilmente superiori al rendimento atteso dei Vostri investimenti.
Soltanto una gestione professionale e dinamica dei risparmi, che tenga conto veramente delle Vostre esigenze finanziarie, nel tempo, permetterà di preservare i capitali ed ottenere guadagni soddisfacenti.
Tutti i giorni nei mercati finanziari ci sono possibilità di guadagno su azioni, cambi, materie prime; una gestione statica non paga.
I discorsi da imbonitori che vi fanno in banca, dove vi raccontano che gli investimenti vanno visti nel lungo termine sono una palla colossale! Non ci credete?....I mercati sono a livelli molto più bassi rispetto a dieci anni fa, quindi la maggior parte degli investitori ha meno soldi di allora ed inoltre, come se non bastasse,  nel frattempo la banca, il promotore o l'assicuratore hanno applicato un mare di costi sui prodotti scadenti che vi hanno venduto!
E se per caso vi avessero rifilato pure le Parmalat, le Cirio, l'Argentina o le Lehman la frittata sarebbe completa!
Oggi per i risparmiatori oculati e consapevoli c'è qualche possibilità in più.....
Saluti a tutti

Fabrizio Taccuso - Studio Andreoli & Taccuso - Mantova
fabrizio.taccuso@alice.it

lunedì 28 dicembre 2009

L'ANNO CHE VERRA'....

Quantcast
Una delle attività più antiche dell’uomo è stata senza dubbio quello di cercare di predire il futuro. E’ quindi del tutto normale che si sia tentato di applicare tale “arte” anche ai mercati finanziari; ecco quindi che tutti gli anni, di questi tempi, economisti, sedicenti guru, soloni della finanza, astrologi si cimentano in previsioni di vario tipo.  A tavolino le tesi addotte per suffragare le varie teorie sembrano tutte valide e credibili, altre volte invece vengono create ad arte, in quanto sono solo funzionali a rassicurare i risparmiatori o a piazzare  loro prodotti più o meno costosi.
Qualche esempio? Mi è capitato di riordinare in questi giorni il mio archivio ed ecco  alcune frasi diventate famose, pronunciate solo qualche giorno prima del fallimento di Lehman:
“Il peggio è probabilmente alle spalle” Dominique Strauss Kahn, direttore generale dal Fondo Monetario Internazionale (FMI)
“Mi riempirei di azioni al 100%. So bene che lo scivolo non è finito. I mercati potrebbero perdere un altro 10%. E la dico anche più grossa: andrei anche a leva, utilizzando i derivati per superare il limite del 100%. Perché a questi prezzi in Borsa non compreremo più per parecchi anni” – Pietro Giuliani, amministratore delegato di Azimut
“Quando i mercati scendono perde chi non investe” – Ennio Doris, presidente di Mediolanum
Come sia andata successivamente è sotto gli occhi di tutti.
Allo stesso modo, coloro che avevano previsto il crollo tra il 2008 ed il marzo 2009 (primo fra tutti Roubini)  hanno poi mancato il rimbalzo più corposo della storia. Che insegnamenti possiamo trarre da tutto questo?
La gente tende a prendere per “oro colato” ciò che sente o legge in quanto, oltre che provenire da personaggi famosi,  si trova  la “pappa” già bella e pronta, non deve decidere ed ha una scorciatoia che gli permette di giungere ad un’ipotetica soluzione sul da farsi.
Chi, come il sottoscritto, non deve vendere alcun prodotto, ma ha come unico obiettivo quello di perseguire, nel tempo, gli interessi dei propri clienti, può affermare con assoluta certezza che non esiste nessun “guru” in grado di sapere in anticipo come andranno i mercati finanziari; non esistono teorie, sistemi di trading o formule magiche che siano sempre vincenti in ogni situazione. Se qualcuno tenta di convincervi di questo girategli al largo!
Se non ci è dato  sapere come andranno i mercati nel 2010, abbiamo però qualche certezza!  Peter Lynch, uno dei più grandi manager di tutti i tempi sostiene che “investire senza ricerca e metodo è come giocare a poker senza guardare mai le carte”. Se non si hanno una strategia ed un modus operandi validi, difficilmente si possono ottenere, a meno di colpi di fortuna, risultati soddisfacenti e costanti nel tempo.
Un’altra certezza che abbiamo è che anche quest’anno l’85% dei gestori ha ottenuto risultati inferiori rispetto all’andamento del mercato; chi negli ultimi dieci anni si è affidato all’industria del risparmio gestito attraverso fondi comuni, gestioni patrimoniali, hedge found, unit ed index linked ha visto buona parte del suo patrimonio distrutto a beneficio di banche e sgr, alla faccia di chi sostiene che l’investimento azionario paga sempre nel lungo termine (ma dieci anni non sono forse lungo termine?). Inoltre come ci documenta settimanalmente l’inserto del Sole 24 Ore “Plus” sappiamo che continuano costantemente le pressioni commerciali a bancari e promotori finanziari da parte delle banche per vendere, ai malcapitati risparmiatori, prodotti opachi e poco efficienti.
Sappiamo che il gigantesco pacchetto di stimoli all’economia messo in campo dai vari Governi e dalle Banche Centrali non è servito a risolvere i problemi strutturali che avevano causato la crisi; piuttosto è servito alle grandi banche d’investimento, che dalla crisi hanno senz’altro tratto vantaggio: lo stipendio medio di ciascuno dei 30mila dipendenti di Goldman Sachs dovrebbe raggiungere la cifra record di 700mila dollari, senza considerare i picchi di qualche mln di dollari dei più grandi manager.
Sappiamo che la recessione è ben lungi dall’essere finita, diversamente da quello che ci raccontano, e che ci sono economie di interi paesi, europei e non, che dovranno fronteggiare notevoli problemi; che il numero dei disoccupati nelle economie occidentali è destinato a crescere di qualche milione di unità e che molte famiglie continueranno ad indebitarsi per arrivare alla fine del mese.
Cosa fare dunque in questo contesto? Bisognerà essere flessibili nelle proprie idee, nelle proprie scelte e non avere convinzioni rigide. Per quanto riguarda gli investimenti, meglio stare alla larga da prodotti costosi e poco trasparenti, che ingessano per anni il portafoglio. Dal momento che le banche tradizionali, dato l’attuale livello di tassi, non remunerano più la giacenza di conto corrente, cercatevi un buon conto on-line; via da fondi e gestioni monetarie ed obbligazionarie, i cui costi  nel 2010 saranno superiori al rendimento atteso.
Soprattutto cercatevi un consulente che faccia davvero i Vostri interessi, che vi segua  con attenzione e passione, che capisca davvero quello che è adatto alle vostre esigenze finanziarie e che non faccia come le banche che vi chiamano solo quando devono rifilarvi l’emissione obbligazionaria o la polizza per fare il budget.
Buon 2010 a tutti!

Fabrizio Taccuso – Studio Andreoli & Taccuso  –  Mantova

fabrizio.taccuso@alice.it

lunedì 14 dicembre 2009

RISPARMI IN FUMO.......



Secondo il consueto rapporto di Mediobanca sta continuando anche nel 2009, dopo l'anno horribilis 2008, il costante deflusso di raccolta da fondi e sicav italiane. Nei primi 10 mesi di quest'anno il saldo negativo tra sottoscrizioni e riscatti ammonta a più di 10 miliardi di euro.
Il dato però davvero inquietante è un altro: negli ultimi 10 anni chi ha investito in fondi ha ottenuto un rendimento del 2,5% in meno all'anno, rispetto all'investimento privo di rischio di un banalissimo Bot.
Sempre Mediobanca ha calcolato che negli ultimi 7 anni sono stati "bruciati" 75 miliardi di euro di risparmi degli Italiani. Questo essenzialmente per un motivo: i distributori tradizionali cioè le Banche, le Assicurazioni e la Posta hanno "consigliato" ai loro clienti strumenti molto onerosi ed altamente inefficienti, quali gestioni patrimoniali, fondi comuni, index e unit linked, obbligazioni strutturate.
Questi prodotti finanziari non fanno altro che ingrassare le loro casse e depauperare giorno dopo giorno le tasche dei loro clienti.
Da un'altra statistica emerge, purtroppo, che mediamente gli italiani dedicano per vari motivi (mancanza di conoscenze finanziarie, di tempo, di voglia) meno di un'ora alla settimana alla cura dei propri risparmi.
In questo modo l'asimmetria informativa, le esigenze di budget delle banche e la finanza comportamentale fanno si' che la maggior parte dei risparmiatori sbagli costantemente la tipologia di investimento e si accolli inutili rischi anche quando potrebbe farne a meno.
A questo punto sorge spontanea una domanda: non è forse il caso di demandare la cura dei propri risparmi a professionsti esperti che non hanno conflitti d'interesse e hanno come unico obiettivo la salvaguardia dei capitali dei loro clienti?
L'anno finanziario, che ormai volge al termine, non ha di certo dissipato le nubi che caratterizzano i mercati dalla seconda parte del 2007. I problemi strutturali che hanno scatenato la crisi finanziaria non sono di certo stati risolti, ci accompagnano tuttora (vedi Dubai e Grecia) e sicuramente torneranno a farsi sentire anche nel corso del 2010.
E' una scelta responsabile prepararsi adeguatamente a scenari quanto meno complessi e difficili. Lo Studio Andreoli & Taccuso vi può affiancare nella gestione dei Vostri capitali.