domenica 28 giugno 2009

BANCHE SEMPRE MENO AFFIDABILI!


“Dire che tutti i problemi vengono dalle banche è strutturalmente sbagliato. L'economia reale è in difficoltà, le imprese, soprattutto le piccole, sono in difficoltà per il forte allungamento dei tempi di pagamento dei loro clienti e le banche le stanno sostenendo in questo fenomeno”. Queste le parole di Alessandro Profumo, ritenuto il numero 1 dei banchieri italiani.
Peccato che chi è a contatto tutti i giorni con aziende e risparmiatori o ha avuto la “fortuna” di lavorare in Banca, sappia che le cose sono molto diverse da come le racconta Profumo; questa frase suona più come una“battuta” di pessimo gusto, se non addirittura come una vera e propria presa in giro, che non rispecchia il reale andamento delle cose.
Nei giorni scorsi la Banca centrale europea ha iniettato nel sistema creditizio la cifra record di 442 miliardi di euro al tasso d’interesse dell’1%, proprio per facilitare la ripresa dell’economia reale.
Ma dove va a finire tutta questa liquidità?
Viene girata a chi ne ha veramente bisogno, al circuito produttivo e alle famiglie??
La risposta purtroppo è no, se non in minima parte!
Viene utilizzata dalle banche per fare speculazioni sui mercati finanziari e per ottenere plusvalenze che abbelliscono le trimestrali. Tutti sappiamo che le Borse infatti non rispecchiano minimamente l’andamento dell’economia reale e vengono artificiosamente “tenute” dalla abbondante liquidità presente sui mercati. Si cerca in questo modo anche di ripristinare la fiducia, ma per quanto tempo ci si riuscirà ancora se l’economia reale non riparte?
Oppure si continua a finanziare i soliti noti, i grandi gruppi, gli amici degli amici; da una statistica uscita in questi giorni emerge che i grandi gruppi industriali sono sempre più "cattivi pagatori".
E’ proprio sulle grandi imprese che si concentrano le sofferenze degli istituti di credito; guarda a caso, nei consigli di amministrazione dei più importanti istituti di credito, sono presenti proprio questi grandi imprenditori o persone a loro molto vicine.
Si dice che bisogna rispettare Basilea 2, così le aziende vengono classificate con un rating basato su parametri che forse andrebbero bene in momenti in cui l’Economia non è così’ in crisi.
Così con questa scusa la piccola e media azienda , cioè l’Italia vera che produce , quella che è sempre stata il fulcro dell’economia, è sempre più in difficoltà! Le banche tagliano le linee di credito, oppure aumentano in maniera scandalosa i tassi d’interesse.
Ad aziende, ma anche ad artigiani e commercianti gli istituti chiedono il rientro da un giorno all’altro nelle linee di credito, mettendo in crisi famiglie intere.
I mutui oggi vengono erogati con spread anche del 2 o 2,5%.
Questo proprio nel momento in cui l’euribor, che è sempre stato il parametro preso come riferimento, è ai minimi storici. Quando l’anno scorso era ben oltre il 5% era il faro da utilizzare, quello su cui si basavano tutte le operazioni di finanziamento; ora, solo perché è ai minimi storici e non permette alle banche di fare abbastanza utili, non viene più considerato attendibile e si applicano tassi fissi o spread anche di 5/6 punti.
Ma allora perché la Bce ha portato il costo del denaro ai minimi, se poi le Banche lo fanno pagare quanto e più di prima?
In periodi di crisi come questo le banche devono sostenere le aziende e gli imprenditori che se lo meritano, è quella la loro funzione principale, altrimenti la crisi sarà solo agli inizi e sarà ancora più lunga e dolorosa di ciò che oggi si pensa.
Nei giorni scorsi Tremonti ha detto “ Noi non vogliamo dare soldi alle banche, vogliamo dare soldi all’economia”; nobili intenzioni, peccato che nella pratica non succeda questo e le Banche si siano mangiate molti soldi effettuando operazioni quanto meno discutibili, finanziando imprenditori e gruppi che non se lo meritavano, acquistando banche decotte o società parabancarie sull’orlo del fallimento.
E , come sempre succede, purtroppo, il conto salato lo pagano sempre gli stessi.

sabato 27 giugno 2009

LA BANCA CHE PAGA LA CEDOLA DEL SUBORDINATO CON LE COMMISSIONI SULL'ACCORDATO!


Da fonti ben informate apprendiamo che, un noto gruppo bancario italiano, applicherà alle aziende ed ai privati le nuove commissioni sull'accordato e sul fuori fido con decorrenza 27 giugno, anzichè dal 1 luglio come gli altri istituti, per attingere i fondi necessari a pagare la cedola del prestito subordinato in scadenza il 30 giugno.
Penso che non ci sia bisogno di ulteriori commenti; l'anno scorso hanno fatto una campagna serrata su tutta la loro clientela per piazzare questo discutibile prodotto finanziario, ora, siccome "non ci stanno dentro" "bastonano" gli stessi clienti aumentando i tassi passivi ed applicando tutta una serie di nuovi balzelli assai onerosi e peggiorativi rispetto alla vecchia commissione di massimo scoperto, tanto censurata dal Governatore della Banca d'Italia Draghi.
Complimenti...e poi qualcuno hai il coraggio di dire che le Banche stanno aiutando la clientela.....

sabato 13 giugno 2009

ATTENZIONE!! NUOVI BALZELLI IN ARRIVO DALLA VOSTRA BANCA....


Pensavate veramente che le Banche eliminassero la commissione di massimo scoperto senza l’introduzione di NUOVI BALZELLI?
In questi giorni tutti i correntisti, sia privati che aziende, stanno ricevendo pacchi di carta contenenti la variazione di alcune condizioni riguardanti la tenuta del conto, cosi' come previsto dalla legge n.2/2009 art. 2 bis.
In pratica entro il 30 giugno verrà soppressa la commissione di massimo scoperto, già da tempo dichiarata fuorilegge dal Governatore della Banca d’Italia Draghi.
Di per sé la cosa sarebbe positiva, se non fosse che le Banche hanno già inventato tutta una serie di nuovi balzelli, non applicati all’estero, che non solo compenseranno il mancato introito della c.m.s., ma peggioreranno nettamente le cose per i correntisti !
Trincerandosi dietro la dicitura “Proposta di modifica unilaterale del contratto” dal 1 luglio introdurranno:
-- Una commissione di mancanza fondi che verrà applicata, aggiungendosi agli interessi passivi, nel caso in cui il conto corrente presenti un saldo debitore, con conseguente sconfinamento. Si tratta di una commissione calcolata con periodicità trimestrale ed addebitata al momento della liquidazione trimestrale in misura di un tot di euro al giorno per ogni giorno di sconfinamento. Dalle comunicazioni in nostro possesso varia da banca a banca e si aggirerà tra i 5 ed i 15 euro giornalieri.
-- Una commissione di disponibilità fondi che rileva e trova applicazione, nel caso di concessione di affidamento su un conto corrente, per il servizio di messa a disposizione delle somme; anche questa verrà applicata con periodicità trimestrale, in misura proporzionale all’importo ed alla durata dell’affidamento concesso. Verrà calcolata in misura dell’1% trimestrale. Tutti sappiamo che non trova alcuna giustificazione logica in quanto le banche non tengono denaro immobilizzato nei loro caveau, in quanto è tutto virtuale!!
-- Dulcis in fundu, come se non bastasse, verrà applicato anche un tasso debitore di sconfinamento che sarà rilevato sull’intero saldo debitore del conto, per i giorni effettivi di sconfinamento. Preciso che per sconfinamento s’intende l’utilizzo di somme in assenza di affidamento oppure l’utilizzo oltre il limite dell’affidamento eventualmente concesso, tenendo conto del saldo liquido.
Fate molta attenzione a ciò che vi sta arrivando a casa dalla Vostra Banca, se non vi recherete in banca a protestare, tutte queste modifiche saranno considerate dalle Banche come tacitamente approvate ed avrete già dalla liquidazione trimestrale di settembre delle AMARE SORPRESE!!

venerdì 5 giugno 2009

NAFOP PORTA IN ITALIA IL MESSAGGIO DI ROBERT J. SHILLER

Lo Studio Andreoli & Taccuso, che come sapete è associato Nafop, pubblica con piacere questa nota diffusa ieri dalla nostra Associazione in tema di protezione dei risparmiatori dai conflitti d'interesse.
Dagli Stati Uniti il professore di economia di Yale, Robert J. Shiller lancia un messaggio su come proteggere in futuro i cittadini dalle decisioni di investimento viziate dal conflitto d’interesse, puntando alla sua concretizzazione anche nel nostro paese.
Secondo il noto docente, responsabile della rubrica “Economic View” sul New York Times nonché creatore dell’Indice di Standard & Poor’s sui prezzi immobiliari che prende il suo nome, per difendere i risparmiatori più deboli occorre migliorare l’informazione finanziaria e la trasparenza a vantaggio degli investitori.
Questa sua strategia può avvenire attraverso tre tipologie di azioni:
1. Sviluppando la consulenza finanziaria indipendente (anche di tipo
elementare) in modo che sia fruibile da chiunque; Shiller propone di
diffonderla a tariffa oraria fissa come quella di altri professionisti quali
avvocati o commercialisti senza accettare compensi da terzi per la vendita
di prodotti finanziari.
Gli associati di Nafop prevedono questa modalità “fee only” nel loro codice etico e
sono privi di qualsiasi conflitto di interessi potenzialmente generato dalle
provvigioni derivanti dalla vendita. I consulenti indipendenti iscritti a Nafop
operano già in regime di sola parcella e sono in linea con i requisiti d’indipendenza
richiesti dal Ministero dell’Economia italiano per l’iscrizione al futuro Albo che
nascerà entro il 2009.
2. Negli Usa i cittadini possono dedurre dalle imposte la parcella versata per la
consulenza finanziaria, ma si tratta di una deduzione conveniente solo per i
soggetti ad alto reddito; il prof. Shiller propone che la deducibilità sia
ampliata a tutti, a patto che sia una consulenza prestata da un soggetto
remunerato solo ed esclusivamente dal cliente e quindi totalmente
indipendente ed imparziale.
Già nel 2008, Nafop affermava che grazie alla deducibilità della parcella del
professionista non legato a banche, assicurazioni e reti di vendita, si garantirebbe
a tutti i soggetti la possibilità di accedere ad un servizio di protezione del
patrimonio affidandosi ad un soggetto il cui scopo è supportare gli investitori nella
scelta di soluzioni efficienti ed adeguate, proteggendoli dai consigli viziati dal
conflitto di interessi.
3. Robert J. Shiller propone infine l’istituzione di una “commissione per la
sicurezza dei prodotti finanziari” il cui compito sarebbe quello di
proteggere i risparmiatori. Tale soggetto indipendente dovrebbe raccogliere
informazioni sulle esperienze effettive degli utenti dei prodotti finanziari, e
sugli “incidenti” a loro capitati, cercando di prevenirne il ripetersi in
futuro.
Il nostro Studio opera con questo spirito. Tra le attività ed i servizi di consulenza che offriamo vi è l’analisi dei prodotti commercializzati dal sistema (banche, compagnie assicurative, reti di vendita ed altri intermediari) e l’individuazione di quelli inefficienti con l’immediata segnalazione agli investitori.
Tutto ciò permette ai nostri clienti di ottenere notevoli risparmi, di avere in portafoglio strumenti sempre adatti ai loro effettivi bisogni e di pianificare in tutta tranquillità il loro futuro.