sabato 30 maggio 2009

DOPO IL RIMBALZO CONSEGUENTE AL CROLLO, I MERCATI CONTINUERANNO A RECUPERARE O RIPRENDERANNO A SCENDERE ?: “ INDIFFERENTE !”

Indifferente? Ma come si può sostenere che l’andamento futuro delle borse, nel caso in cui dovesse ripresentarsi difficile, non possa disturbare il sonno dell’investitore, se questo si trova ad essere in parte esposto ai mercati azionari?
“ Certo che si può!” Ciò può essere reso possibile con diverse strategie di investimento, senza per questo, dover necessariamente essere esperti di finanza.

Eccone tre esempi:

1) in presenza di forte volatilità (non è questo lo scenario attuale), si potrebbe prendere posizione su entrambe le direzioni, tramite l’acquisto contemporaneo di un’opzione che scommette sul rialzo ed un’altra che scommette sul ribasso di un titolo odi un indice (call + put = stellage);

2) tramite il semplice acquisto di un certificato (oppure due, per una doppia puntata di segno opposto, come sopra), a capitale garantito, che permetta di beneficiare dell’intero apprezzamento (o deprezzamento) di un titolo o di un indice borsistico;

3) gestendo un portafoglio selezionato di titoli secondo il principio, molto caro ai vecchi e ormai scomparsi operatori di borsa che, relativamente ad una posizione aperta, ad esempio su un'azione si possa vestire i panni del compratore o, indifferentemente del venditore, a seconda dei casi e di come si sposta il prezzo (della serie comunque vada sarà un successo…o quasi).

Naturalmente non è tutto così semplice. Se esistesse un modo certo per guadagnare molto, senza rischio e senza fatica, …faremmo tutti a meno di lavorare (e ciò non cosa né buona, né giusta, almeno da un punto di vista dell’equilibrio psicofisico).

Ma se però tutto questo, almeno in teoria, fosse possibile, come mai quasi nessuno lo ha mai proposto? “Bè, non tanto perché il pragmatismo (leggi buon senso) non si vende in farmacia, ma perché piuttosto occorrerebbe chiedersi: “e perché mai qualcuno dovrebbe?” Cioè a chi gioverebbe suggerire tecniche di investimento, che si d’accordo, non comportano grossi rischi per l’investitore, ma che però, aihmè, non danno alcun margine di profitto per l’intermediario? Ecco, questo è senza dubbio un ottimo motivo!

Ancora altrettanto naturalmente, poiché questi tre punti andrebbero un attimo spiegati, mi impegno, uno per volta, a ritornarci sopra in modo un più approfondito, cercando di sviscerarne, anche ai neofiti, gli aspetti più rilevanti (cercando, se la deformazione professionale me lo consente, di non entrare troppo nel tecnico). Rimanete sintonizzati su questo sito.
Giuseppe Andreoli

Nessun commento:

Posta un commento